Shiwa

L’auto di domani, oggi

 

 

SHIWA (lunghezza 4700mm – larghezza 2000mm – altezza 1500 – passo 3660 mm) è un veicolo self-driving a quattro posti, silenzioso, zero emissioni e quattro motori elettrici integrati negli elementi motrici. Shiwa – in giapponese piega – identifica la forma/azione in grado di trasformare una superficie senza resistenza in un oggetto autoportante, come negli origami: la piega dà forma e funzione a ciò che senza non ne avrebbe. È questo il concetto di partenza da cui la studentessa coreana Youngjin SHIM ha elaborato la sua proposta progettuale sviluppata poi in team con i suoi undici compagni del Master, tra i quali Luca MENICACCI (Italia) e Jaykishan Vithalbhai LAKHANI (India). Alla piega/origami è liberamente ispirata la struttura esterna della concept.

La concept car evidenzia una nuova idea di oggetto resistente per forma, ridefinendo l’idea di telaio e di struttura esterna che in questo caso custodisce l’abitacolo a forma di ‘diamante’ sospeso. L’origami esterno, che protegge il diamante – abitacolo, è una superficie di materiale composito metallico con finitura in alluminio che si collega ad un pianale. Le superfici interne dell’abitacolo di Shiwa sono studiate per proiettare contenuti multimediali verso i passeggeri del veicolo, all’esterno o creare realtà aumentata. L’abitacolo è concepito per unire le persone, disposte in una configurazione priva della gerarchia tradizionale passeggero – conducente, delineando quindi spazi ed utilizzi differenti e reinterpretando il concetto di conversazione e interazione all’interno del veicolo. Shiwa avvolge i passeggeri sul piano fisico, nella loro dimensione sensoriale e in tutti gli aspetti relazionali tra loro e con il mondo esterno.

Il sistema motrice è AWD (all wheels drive) funziona con 4 motori brushless direttamente montati sulle ruote, power unit totalmente elettrica che permette quindi all’auto di muoversi in totale assenza di emissioni. Shiwa è un IICV – Individual Identity Companion Vehicle – apprende l’identità, gli interessi e le abitudini dei suoi occupanti, li riconosce fisicamente, adattando il suo comportamento alle circostanze e al gruppo di passeggeri. La concept funziona infatti con l’apertura porte a impronte digitali. In questo modo non si ha più bisogno delle chiavi perché l’auto riconosce i suoi proprietari; la presenza di un display oled frontale, che indica lo stato di ricarica dell’auto, permette l’apertura e l’inserimento del plug-in di ricarica e la presenza di fari full-led.

Il progetto è il risultato di un percorso creativo che coinvolge gli studenti in un processo che replica quello di un centro stile automotive contemporaneo. Tutti gli studenti del Master hanno presentato una proposta individuale; quelle che meglio hanno saputo rispondere per la parte interior o exterior al brief iniziale sono state selezionate e unite nella progettazione della versione finale. La classe ha quindi creato un core team di lavoro portando a termine in gruppo il progetto definitivo da rappresentare in scala reale. La show car è stata realizzata da Cecomp, da oltre 30 anni leader europeo nella realizzazione di modelli e prototipi, che da sempre collabora al fianco dell‟Istituto nei processi di prototipazione. SHIWA vede anche il supporto di alcuni partner tecnici consolidati di cui: Newcast Services, Model Resine, OZ Racing, che nel 2016 celebra il suo 45° anniversario, e Pirelli, da sempre impegnata a cogliere le sfide tecnologiche del mondo dell‟auto.

Shiwa è stata progettata da: Youngjin SHIM (Korea); Luca MENICACCI (Italia) e Jaykishan Vithalbhai LAKHANI (India), Chen LUJIA (Cina); Charles Frederic Nestor CARRUPT (Svizzera); Mikhail D. SOUZA (India); Qichang LI (Cina); Kejin PAN (Cina); Alparslan TURHAN (Turchia); Gaurav UDAVANT (India) e Honghu ZHANG (Cina), Jose Ignacio MARTINEZ FLORES (Ecuador), studenti del Master in Transportation Design IED Torino a.a. 2014/15.
Hanno collaborato allo sviluppo del progetto: Alessandro Cipolli, Coordinatore del Master in Transportation Design e di Davide Tealdi, docente IED. Il progetto si è svolto sotto la supervisione di Fulvio Fantolino, Coordinamento Transportation Design.

Technical partner: Newcast Services, Model Resine, OZ Racing e Pirelli
Special thanks: Cecomp

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